Un’ordinanza che tutti commentano ma che in pochi hanno letto, quella della Dott.ssa Alessandra Vella, GIP di Agrigento che non ha convalidato l’arresto di Carola Rackete e che è stata massacrata di insulti semplicemente perché ha svolto il suo mestiere.
Vista la rilevanza mediatica della vicenda ci pare corretto pubblicare l’ordinanza con cui il GIP di Agrigento, Dott. Ssa Alessandra Vella ha deciso di non convalidare l’arresto di Carola Rackete e contestualmente respingere la richiesta di applicazione della misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Agrigento avanzata dalla procura. Il comandante della motonave Sea Watch 3 resta indagata per resistenza o violenza contro nave da guerra ex art. 1100 cod. nav. e di resistenza a pubblico ufficiale ex art. 337 c.p.
I fatti sono noti e molto ben ricostruiti nelle 13 pagine della ricca motivazione che vi invitiamo a leggere, preme qui dare conto delle reazioni del mondo politico: “una decisione vergognosa, nessuno mi toglie dalla testa che che quella di Agrigento è una sentenza politica. Togliti la toga e candidati con la Sinistra” ha tuonato il ministro dell’Interno che non perde occasione per alimentare il clima d’odio. “Le sentenze vanno rispettate” replica Bonafede, ecco peccato che fosse un’ordinanza, verrebbe da sottolineare a entrambi. Dal ministro della Giustizia crediamo sia lecito attendersi le conoscenze di base del codice di procedura penale o che, comunque, prima di lasciarsi andare a dichiarazioni di questo tenore almeno si informi. Resta ora da capire come finirà l’ennesima querelle tutta interna al Governo, mentre Carola Rackete è tornata libera con buona pace di chi gridava “vogliamo vedere le manette” nel momento dell’arresto.
Qui l’ordinanza: https://bit.ly/30gezmC
In foto: Dott.ssa Alessandra Vella, GIP di Agrigento
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